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LE STORIE DEL MEDAGLIERE



L'ARTISTA DEL MESE
PIERRE SIMON BENJAMIN DUVIVIER
(Parigi 1730 – Parigi 1819)
Di origini belghe, nacque a Parigi nel 1730 da Jean Duvivier, noto incisore e medaglista dell’epoca in servizio presso la zecca delle Medaglie allora installata presso il palazzo del Louvre.
La notorietà di suo padre a corte, gli permise di essere ammesso al collegio Mazzarino dove studio scienze umane e filosofia.
Dimostrò sin da subito uno spiccato talento per il disegno tanto da ambire ad una carriera artistica a cui però il padre si oppose strenuamente. Secondo alcuni il padre era estremamente preoccupato del grande talento del figlio nel senso che temeva di essere superato nell’arte dell’incisione di cui era stato per anni, il maestro indiscusso. Un episodio rimasto nella storia sembra confermare questo timore; ovvero quando il giovane Pierre Simon venne cacciato di casa perché scoperto a copiare il bozzetto di una medaglia a cui stava lavorando il padre.
Non è possibile sapere quanto vi sia di vero e quanto di inventato; fatto sta però che effettivamente il cognato, artista anche lui, prese con se il giovane artista sostenendolo ed aiutandolo nei sui primi passi nel mondo artistico.
La strada gli si aprì di fronte, con la morte del padre, avvenuta nel 1761, allorché Duvivier fece domanda al re, di essere ammesso ad assumere l’incarico alla Zecca delle medaglie, fino ad allora ricoperto dal padre.
E’ interessante notare come certi incarichi, come quello assegnato ai due Duvivier, garantisse loro anche il diritto ad avere in uso un appartamento all’interno del palazzo del Louvre.
La richiesta venne accettata e nel 1762 Pierre Simon entrò alla Zecca delle Medaglie dove rimase a prestare la propria opera per tutta la vita, giungendo, nel 1764 ad ottenere il titolo di Medagliere del re e membro dell’accademia di pittura e scultura.
Fino allo scoppio della rivoluzione, assunse, pressoché incontrastato, il titolo di medaglista preferito a corte tanto da ricevere un numero impressionante di incarichi non solo per medaglie ma anche per sigilli e gettoni di presenza. Celebre per esempio è la medaglia commemorativa del ritorno a Parigi del re nell’ottobre del 1789.
Con l’arrivo al potere della nuova leadership rivoluzionaria, cambiarono anche i gusti ed il suo ruolo venne messo in discussione fino alla sua sostituzione a favore del giovane incisore Dupré, nel 1791.
Ciò nonostante, la sua vena creativa proseguì senza posa ancora per diversi anni tanto da ritrovare il suo nome in molti esemplari coniati fino al 1801.
Si pensi per esempio alla famosissima medaglia coniata per celebrare la pace di Tolentino in cui il ritratto del giovane generale Buonaparte, sembra essere veramente profetico dell’incredibile destino che gli sarà riservato dal destino.
Forse a causa dell’età che ormai cominciava ad essere abbastanza avanzata o forse per un suo non completo allineamento al nuovo governo consolare, a partire dal 1801, il suo nome progressivamente viene a scomparire dal panorama degli artisti operanti in vario modo con la zecca delle Medaglie.
Seppur apparentemente quasi scomparso dalle scene, Pierre Simon Benjamin Duvivier in realtà dette una nuova prova della sua arte partecipando alla formazione del giovane cognato, Pierre-Josephe Tiolier, astro nascente dell’arte dell’incisione tanto da raggiungere il titolo di incisore capo della Zecca nel 1803.
Alla sua morte, avvenuta il 10 luglio 1789, questo straordinario artista aveva visto passare di fronte ai suoi occhi ben quattro diverse forme di governo di cui era stato comunque un fedele servitore.
Alain Borghini




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